venerdì 28 giugno 2013

articolo Russo

Deleta Beneventum – E’ partita l’organizzazione per la V Edizione
Le ragioni dell’umana solidarietà
In quest’epoca così complessa della vita italiana, il tema principale di ogni dibattito o di riflessione è quello della crisi economica che ha letteralmente invaso il nostro universo speculativo e di pensiero, con ciò stesso riducendo la nostra società ad una dimensione unica. Tutti noi, ormai quasi per un riflesso condizionato riportiamo ogni disagio e malessere a questa grave tabe che intossica i nostri rapporti sociali e relazionali, inibendo la nostra capacità di esprimere il senso più profondo della nostra esistenza. Neghiamo ogni possibilità di interrogarci sul senso più profondo della nostra umanità. Se al centro di ogni nostra azione non poniamo l’uomo, che  si è determinato nella storia attraverso il cammino estremamente difficoltoso del riconoscimento delle proprie istanze più vitali, rischiamo di ridurlo ad una sola dimensione, come già si è detto sopra.  L’economia, o meglio, l’economicità dei rapporti relazionali è solo uno degli aspetti in cui possiamo determinarci ed essere, e non sempre neanche il più importante. Alla radice di ogni società, infatti, c’è il riconoscimento dell’ integralità umana, che attiene anche all’ economia, ma che non esaurisce la moralità dell’ essere, di questo essere che vive, opera ed agisce con il pericolo costante di rinnegare se stesso, quando nega senso, valore e significato all’ altro. Se si vuole costruire una dimensione totale del nostro riconoscerci prima come italiani e poi come cittadini del mondo dobbiamo ritornare alla storia, alle vicende terribili che hanno oscurato le nostre coscienze attraverso mille episodi di violenze e di sopraffazioni, perché solo in tal modo, riconoscendo errori, siamo in grado di reagire al male di vivere che come peccato originale, ciascuno di noi, e tutti insieme ospitiamo. L’Italia uscì da quella terribile parentesi della II guerra mondiale, veramente in condizioni di degrado morale e materiale, come peggio non si sarebbe potuto pensare: Eppure la reazione di gente disperata, che aveva perso ogni riferimento possibile al valore morale del vivere sociale e personale produsse, come un miracolo, il desiderio di ricostruire, nella colleganza della sofferenza e del male comuni, e di ripristinare i valori della vita e nel rispetto del dolore  di chi aveva perso tutto, anche se stesso. Opera difficile che prese le mosse da uno spirito di umana solidarietà, che andò oltre le classi sociali di appartenenza, alle divisioni politiche, alle difficoltà incommensurabili economiche, ad ogni ideologia. In questa fase storica, è sembrato opportuno all’ Archeoclub di Benevento di rinnovare la manifestazione della Deleta Urbs Beneventum, ormai, se possibile, alla V Edizione, per ampliare il discorso ad una partecipazione attiva e condivisa, affinchè nella memoria storica delle popolazioni sannite possa ricostruirsi quel patrimonio di eredità sociali e morali di un territorio gravemente ferito, ma capace, altresì, di ricostituire e rendere viva l’eredità dei nostri padri che subirono la violenza dei bombardamenti e delle vessazioni che corruppero la società civile. La morte dovuta alle azioni belliche non distinse tra buoni e cattivi, vincitori e vinti, tra innocenti e colpevoli ,  tra opposte concezioni ideologiche, ma tutti devastò col suo carico di dolore e di male cui fu necessario opporre una reazione mischiata di sangue, strazio e solitudine morale che avrebbe potuto oscurare ancor più la ragione. Per tutto questo la V edizione della Deleta Beneventum vorrà ripercorrere nel tempo e nello spazio della memoria il cammino a ritroso di quel che ora siamo e che forse saremmo potuti essere, nel mantenere vivo il lutto di quella insensata violenza che fu la guerra, veleno mortale dell’ umanità che rinnega continuamente se stessa.
                                                                           Giuseppe Russo

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