martedì 5 novembre 2013

PREMIAZIONE ESTEMPORANEA DI PITTURA "guerra e pace"DEGLI ALUNNI DEL LICEO ARTISTICO STATALE DI BENEVENTO

Premiazione del concorso di pittura “Deleta (urbs) Beneventum

Nella mattinata del giorno 23 ottobre 2013, si è svolta presso il Liceo Artistico di Benevento la premiazione delle opere pittoriche presentate dagli alunni di questo Istituto d’ Arte, in occasione della V Edizione della manifestazione riguardante i bombardamenti subiti dalla città. In tale circostanza si è voluto fortemente rappresentare il tragico bilancio di morte di quei lontani (?) eventi che costarono più di duemila morti fra la popolazione civile, vittime incolpevoli della ferocia e violenza dell’ uomo contro l’ uomo. Il Preside De Cunto ha rivolto agli intervenuti un breve saluto, ricordando che compito primario della Scuola è quello di educare i futuri cittadini alla convivenza civile , alla condivisione di quei valori morali ed umani di cui la nostra società deve essere portatrice e che si possono sintetizzare nella pace e nel suo perseguimento quale bene supremo da cui derivano la libertà, la solidarietà e l’ eguaglianza, ed ogni rapporto relazionale che gli uomini intendono stabilire tra loro. Per questo motivo il rifiuto della  violenza,  quale soluzione di ogni eventuale contrasto tra gli uomini, deve essere totale. Ne deriva di conseguenza che il ricordo dei fatti dolorosi che hanno contrassegnato la vita della nostra città deve essere un monito per le nuove generazioni “di che lacrime grondi e di che sangue” la nostra storia per indurci alla riflessione consapevole che non basta volere la pace, ma che occorre costruirla giorno dopo giorno, e che la Storia non è un puro esercizio contabile di fatti e di situazioni diverse del passato, ma racconto delle sofferenze,  dei dolori, dei mali di singole persone, fatte di carne, nostri fratelli che hanno versato lacrime, sofferto lutti, patito sulla propria pelle la dissennatezza cieca ed ottusa di altri uomini che hanno gioito dei loro pianti, che hanno riso delle sofferenze, che si son fatti vanto della propria ferocia, chiamandola il diritto dei più forti, sentendosi empiamente dei, arbitri assoluti del bene e del male.  Questa premessa dell’ intera cerimonia è stata necessaria per capire il senso di questa commemorazione e del valore dei premi assegnati consistenti nel riconoscimento del valore dell’ arte che si assegna il compito di spiegare agli uomini il perché del vivere e di essere uomini. Successivamente il Prof. Benevenuto, presidente della Sede cittadina dell’ Archeoclub, promotore della “Deleta (urbs) Beneventum ha presentato un breve riassunto della rappresentazione, svoltasi a Piazza Roma, commemorativa di quei tragici fatti. E’ fondamentale per tutti i cittadini di Benevento, quali testimoni di una tragedia che emblematicamente appartiene a tutto il popolo italiano, che la testimonianza di quelle vicende non vada perduta, ma rimanga patrimonio collettivo di conoscenza e, di conseguenza. di progresso morale e civile, perché solo nel passato possiamo individuare le radici profonde della nostra comune appartenenza storica, sociale e civile, oltre ed al di là di ogni personale convinzione politica ed ideologica.
Per questo rispetto e sotto questo aspetto la Grande Storia è sintesi di ogni personale vicenda umana, se quest’ ultima assume la coloritura della specificità che è propria di ciascuno e che è fondata sulle vicende che ognuno si trova a vivere, non in una dimensione solitaria, ma in un contesto di relazioni che quotidianamente trovano la ragione di manifestarsi e di esprimersi in rapporti scambievoli. L’ uomo è l’ animale sociale per eccellenza, perché dotato del linguaggio che permette la comunicazione non solo di ragionamenti ma anche di emozioni, che di fatto costituiscono, insieme, la nostra coscienza del vivere, distinguendo il male dal bene, il cattivo dal buono, l’ ingiusto dall’ ingiusto, il falso dal vero. Queste sono le categorie spirituali che qualificano ogni espressione umana. Se i morti dei bombardamenti potessero parlare, sicuramente esprimerebbero intera la propria delusione, ancor prima della sofferenza, per la condotta dissennata dell’ uomo contro l’ uomo, quasi che secoli di civiltà e di cultura fossero stati  di colpo rinnegati, per riportarlo alla sua condizione ferina ed animalesca. Perciò è opportuno che ciascuno di noi, di fronte alla follia della guerra si ponga la domanda: ma questi “altri” uomini non hanno madri, padri, sorelle, fratelli, figli, come me? Non hanno cari da rispettare e da ricordare con affetto ed amore




martedì 17 settembre 2013

venerdì 13 settembre 2013

Riunione Comune Deleta Beneventum

"Deleta Beneventum": riunione tecnica tra 1'Archeoclub
e il comune di Benevento
Si è tenuta, ieri pomeriggio, presso la Palazzo Mosti, sede del Comune di Benevento, una proficua riunione organizzativa, per preparare la quinta edizione della manifestazione "Deleta Beneventum"
Al tavolo dei lavori erano presenti: il Sindaco della Città di Benevento, ing.Fausto Pepe; il Presidente dell'Archeoclub beneventano, prof. Michele Benvenuto; diversi Assessori e Dirigenti comunali.


La kermesse, che si terrà nei giorni 27, 28 e 29 Settembre nel centro storico della città, sarà interamente dedicata al ricordo delle oltre 2000 vittime civili, perite sotto i bombardamenti anglo -americani della Seconda Guerra Mondiale.
Di concerto con i vertici cittadini, grandi iniziative sono state prese onde celebrare al meglio, la ricorrenza del 700 anniversario.
Infatti, attori professionisti e figuranti che insceneranno alcuni tragici momenti di quelle funeste giornate, saranno solo uno dei numerosi eventi organizzati dall'Archeoclub e dal Comune.
In aggiunta, oltre alla venuta in città di auto e mezzi corazzati originali dell'epoca, sarà anche possibile visionare inedite interviste di superstiti della Seconda Guerra Mondiale (che saranno proiettate su maxi-schermo) ed assistere alla lettura dal vivo di inediti manoscritti risalenti a quel periodo ecc...
Inoltre, l'Archeocub d'Italia sez.di Benevento ha anche provveduto alla creazione di "pacchetti weekend" ad hoc, che sono stati inoltrati a tutti i soci delle altre sezioni italiane, per far sì che Benevento, nei giorni del 27, 28 e 29 Settembre, possa esser "invasa" da turisti che giungeranno in città proprio per partecipare all'evento.
Non a caso, già sono state riscontrate numerose prenotazioni presso la segreteria organizzativa della manifestazione da ogni parte d'Italia.
Proprio per questo, si invitano tutti i cittadini beneventani ed i commercianti del pasto, di voler dare il proprio contributo, per l'ottima riuscita della manifestazione, non solo con una partecipazione attiva ma anche con l'esposizione di bandiere tricolore lungo le principali vie della città.
L'auspicio è che Deleta Beneventum possa essere una splendida vetrina turistica per Benevento. Infine, chi volesse prender parte come attore o prestare il proprio contributo, potrà farlo, rivolgendosi al numero: 335.5215904.

giovedì 12 settembre 2013

Deleta Beneventum annuncio

Martedì 10 settembre u.s. nella Sala Giunta di Palazzi Mosti, il Sindaco Ing. Fausto Pepe, il Vicesindaco Avv Raffaele Del Vecchio e l 'Assessore Emilia Maccauro, hanno riunito le diverse Associazioni Volontaristiche che hanno presentato progetti da realizzare nel corrente mese di settembre.
Particolare attenzione e' stata rivolta all'Archeoclub d'Italia che, quest,anno, unitamente al Comune di Benevento, al Comando Provinciale dei VV.F, all 'Associazione Nazionale VV.F, alla C.R.I.,all'Associazione Nazionale Carabinieri, al Convitto Giannone, al Liceo Artistico Statale, all'I.S. Palmieti-Rampone -Moro, ed il Club Ruote Storiche di Benevento, presenta la V Edizione della DELETA BENEVENTUM; manifestazione settembrina ormai consolidata che quest'anno aggiunge alla meticolosa mostra storico-documentaria-multi mediatica, la scenografia di una giornata di bombardamenti vissuta dai beneventani tra l'agosto e l'ottobre del 1943.
Si tratterà di un doloroso ricordo per coloro (quei pochi rimasti) che hanno vissuto tale esperienza; sarà una lezione di storia autentica per coloro che l'hanno soltanto sentita raccontare.

Alcuni mezzi bellici sono già giunti nel Capoluogo ed accuratamente obliterati ad evitare che personaggi estremamente limitati nell'intelletto, e capaci solo di copiare non avendo la cultura necessaria per creare, se li vadano a prelevare facendone vessillo.
Dunque : 27-28-29  SETTEMBRE vi aspetta DELETA BENEVENTUM il cui programma dettagliato sarà oggetto di conferenza Stampa la cui data verrà ufficialmente trasmessa dai preposti Uffici del Comune di Benevento.
                                                                                 Il Presidente
                                                        Cav. Prof. Michele Benvenuto

giovedì 5 settembre 2013

mercoledì 21 agosto 2013

V° EDIZIONE DELETA BENEVENTUM

V° Edizione della DELETA (urbs)BENEVENTUM

Tutto pronto o quasi pronto per la manifestazione che vuole ricordare le 2000 vittime civili dei bombardamenti anglo-americani che distrussero completamente la città di Benevento.
Si vuole soltanto anticipare che la data prevista per la commemorazione civile va dal 27 al 29 settembre prossimi e che già l'Archeoclub è in possesso di tutte le autorizzazioni perchè oltre alla mostra statica di carattere storico-documentario e fotografico, verrà ricostruita dal vivo la scenografia di una giornata dei bombardamenti.
Non si vuole anticipare quanto sarà oggetto di una conferenza Stampa di presentazione giacchè la manifestazione è organizzata unitamente alla locale Sede di Archeoclub d'Italia, dal Comune di Benevento, dal Comando Provonciale dei VV.F., dalla C.R.I., dall'Associazione Nazionale VV.F., dall'Associazione Nazionale Carabinieri, dal Liceo Artistico Statale, dal Convitto Nazionale, dall'I.S. Palmieri-Rampone-Polo, dall'UNPLI, dal Club Ruote Storiche di Benevento.
Si allegano alcune foto riferite alla prima Edizione nell'annjo 2009.






lunedì 1 luglio 2013

conferenza DE ANTONELLIS


CONFERENZA DE ANTONELLIS

STORIA E TOPONOMASTICA DI BENEVENTO
Nell’ ambito delle attività culturali promosse dalla locale Sede della locale Associazione di Archeoclub d’ Italia, va segnalato, senz’ altro positivamente, l’ incontro svoltosi venerdì sera presso il Convitto Nazionale “Giannone”, sul tema storia e toponomastica nel periodo storico a cavallo dell’ ultimo conflitto mondiale. Per le qualità comunicative e per la profonda conoscenza sull’ argomento, del relatore dott. Giacomo De Antonellis, giornalista di chiara fama, la serata ha assunto notevole rilievo e significato per il pubblico presente, attento ed affascinato dal discorso semplice, ma nello stesso tempo lucido e coerente del conferenziere. Questo incontro, come gli altri che l’hanno preceduto, voleva suscitare, ed è ampiamente riuscito in ciò, nella platea di amici e soci dell’ Archeoclub una attenzione a quelle tematiche culturali legate al territorio beneventano, per sollecitare dibattiti, aperture alle problematiche del contesto civile e sociale, in modo da offrire alla cittadinanza più ampia gli strumenti di giudizio finalizzati ad una azione coerente ed organica volta al superamento di certi schematismi pregiudiziali, per affrontare, partendo dal quotidiano, la realtà culturale, che, per altro verso, appare sonnacchiosa e, spesso, genericamente informata. Il dottor De Antonellis è riuscito a sintetizzare nel breve temine di un’ ora una congerie di notizie, fatti e situazioni che hanno sollecitato la curiosità dei presenti, stabilendo un rapporto diretto tra eventi storici, cronaca e progetti urbanistici legati al tempo ed al clima culturale che in essi si respirava. Si sono potute, perciò, avvertire certa incongruenze, illogicità e peggio ancora autentici errori storici di giudizio, nell’attribuzione dei nomi alle strade. Apparentemente la materia trattata poteva sembrare astratta e sostanzialmente priva di valore pratico: ma se si riflette bene,  alcuni  monumenti, come ad es. Palazzo Paolo V,  sono stati attribuiti o intitolati solamente per ossequio a certi servilismi clientelari. Si comprende  bene che anche un fatto così concreto che è quello di assegnare i nomi alle strade o alle piazze per individuare luoghi ed indirizzi,  obbedisce a piaggeria, nel migliore dei casi, od addirittura alla volontà propagandistica e di partigianeria per creare consenso politico. C’è da sottolineare, a merito del Dott. De Antonellis,  che talune valutazioni scaturite dall’ analisi sono state accompagnate da una sottile ed intelligente ironia, senza indulgere a toni tribunizi e declamatori, cosa che in quest’ epoca così piena di Uomini della Provvidenza, sicuramente non guasta; anzi, serve a riportare alla loro vera importanza temi troppo spesso trattati con accademico furore, con manifesta arroganza o con atteggiamento superficiale e di presunta superiorità intellettuale di giudizio. A conclusione il dott. De Antonellis si è scusato della lunghezza della trattazione che, al contrario, il pubblico avrebbe voluto che proseguisse per l interesse suscitato. Il secondo tempo dell’incontro è stato scandito dalla esibizione al pianoforte del Maestro Cosimo Minicozzi che ha soddisfatto pienamente i presenti, come già avvenuto in un precedente incontro dell’ Archeoclub, con l’ esecuzione di suoi pezzi originali, apprezzati molto per le emozioni che hanno suscitato.  Proprio in questa prospettiva, l’Archeoclub di Benevento, sapientemente guidato dal Prof. Benvenuto, proporrà nuove forme di comunicazione culturale aperte al territorio, affinché sia possibile stabilire e costruire un rapporto relazionale tra quanti, attenti ai bisogni della città di Benevento, vogliano promuovere, da cittadini, il superamento di quelle barriere ideologiche o concettuali che frenano ogni possibilità di colloquio, dibattito e confronto che spingano allo sviluppo ed alla crescita culturale della cittadinanza ed alla comprensione di aspetti qualificanti della vita sociale. Questa attenzione riguarda soprattutto i giovani, la cui collaborazione con chi appartiene ad altre generazioni deve essere avviata,  per offrire un impulso alla emancipazione  di un territorio che può e deve trovare in sé le ragioni di un cambiamento e di un progresso comune, sia in ambito culturale sia nella vita pratica, in modo che contrasti ed opposizioni generazionali  possano essere superate in vista del bene comune. Un ringrazi mento va riferito al preside De Cunto che ancora una volta, ha permesso la realizzazione dell’incontro offrendo  ospitalità ai convenuti.
                                                                                                                             Giuseppe Russo




 

sabato 29 giugno 2013

INTITOLAZIONE DI UNA VIA CITTADINA


I CITTADINI DI BENEVENTO SI ASSOCIANO AI PARENTI DELLE OLTRE DUEMILA VITTIME CIVILI DEI DISASTROSI BOMBARDAMENTI DEL SETTEMBRE DEL '43 PERCHE' L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE, ED IN PARTICOLARE IL SINDACO ING. FAUSTO PEPE, MANTENGANO L'IMPEGNO PRESO NEL 2010 DI DEDICARE UNA STRADA CITTADINA AL TRAGICO ED INFAUSTO EVENTO.
LA SEDE DI BENEVENTO DI ARCHEOCLUB D'ITALIA AUSPICA CHE IL RAGGIUNGIMENTO DELL'OBIETTIVO POSSA INSERIRSI NELLE MANIFESTAZIONI CHE RICORDERANNO L'ECCIDIO NELLA V EDIZIONE DELLA DELETA BENEVENTUM RIMANENDO ANCORA IN ATTESA CHE VENGA ISTITUZIONALIZZATA LA "GIORNATA DEL RICORDO"



venerdì 28 giugno 2013

avviso2

LA SEDE DI BENEVENTO DI ARCHEOCLUB D'ITALIA

E' SITA AL V.LE MELLUSI 

 PALAZZO DEL VOLONTARIATO

(EX CASERMA VV.F.).

OGNI GIOVEDI DALLE ORE 18.00 ALLE ORE 19.30

LA SEDE E' APERTA PER ACCOGLIERE CHIUNQUE

VOLESSE APPORTARE IL PROPRIO CONTRIBUTO

 DI   IDEE O PROPOSIZIONI INTERESSANTI CHE

ABBIANO  COME FINALITA' ASPETTI CULTURALI

RIGUARDANTI IN PARTICOLAR MODO LA CITTA'

DI BENEVENTO, LA SUA STORIA,

LA SUA MONUMENTALITA'

articolo Russo

Deleta Beneventum – E’ partita l’organizzazione per la V Edizione
Le ragioni dell’umana solidarietà
In quest’epoca così complessa della vita italiana, il tema principale di ogni dibattito o di riflessione è quello della crisi economica che ha letteralmente invaso il nostro universo speculativo e di pensiero, con ciò stesso riducendo la nostra società ad una dimensione unica. Tutti noi, ormai quasi per un riflesso condizionato riportiamo ogni disagio e malessere a questa grave tabe che intossica i nostri rapporti sociali e relazionali, inibendo la nostra capacità di esprimere il senso più profondo della nostra esistenza. Neghiamo ogni possibilità di interrogarci sul senso più profondo della nostra umanità. Se al centro di ogni nostra azione non poniamo l’uomo, che  si è determinato nella storia attraverso il cammino estremamente difficoltoso del riconoscimento delle proprie istanze più vitali, rischiamo di ridurlo ad una sola dimensione, come già si è detto sopra.  L’economia, o meglio, l’economicità dei rapporti relazionali è solo uno degli aspetti in cui possiamo determinarci ed essere, e non sempre neanche il più importante. Alla radice di ogni società, infatti, c’è il riconoscimento dell’ integralità umana, che attiene anche all’ economia, ma che non esaurisce la moralità dell’ essere, di questo essere che vive, opera ed agisce con il pericolo costante di rinnegare se stesso, quando nega senso, valore e significato all’ altro. Se si vuole costruire una dimensione totale del nostro riconoscerci prima come italiani e poi come cittadini del mondo dobbiamo ritornare alla storia, alle vicende terribili che hanno oscurato le nostre coscienze attraverso mille episodi di violenze e di sopraffazioni, perché solo in tal modo, riconoscendo errori, siamo in grado di reagire al male di vivere che come peccato originale, ciascuno di noi, e tutti insieme ospitiamo. L’Italia uscì da quella terribile parentesi della II guerra mondiale, veramente in condizioni di degrado morale e materiale, come peggio non si sarebbe potuto pensare: Eppure la reazione di gente disperata, che aveva perso ogni riferimento possibile al valore morale del vivere sociale e personale produsse, come un miracolo, il desiderio di ricostruire, nella colleganza della sofferenza e del male comuni, e di ripristinare i valori della vita e nel rispetto del dolore  di chi aveva perso tutto, anche se stesso. Opera difficile che prese le mosse da uno spirito di umana solidarietà, che andò oltre le classi sociali di appartenenza, alle divisioni politiche, alle difficoltà incommensurabili economiche, ad ogni ideologia. In questa fase storica, è sembrato opportuno all’ Archeoclub di Benevento di rinnovare la manifestazione della Deleta Urbs Beneventum, ormai, se possibile, alla V Edizione, per ampliare il discorso ad una partecipazione attiva e condivisa, affinchè nella memoria storica delle popolazioni sannite possa ricostruirsi quel patrimonio di eredità sociali e morali di un territorio gravemente ferito, ma capace, altresì, di ricostituire e rendere viva l’eredità dei nostri padri che subirono la violenza dei bombardamenti e delle vessazioni che corruppero la società civile. La morte dovuta alle azioni belliche non distinse tra buoni e cattivi, vincitori e vinti, tra innocenti e colpevoli ,  tra opposte concezioni ideologiche, ma tutti devastò col suo carico di dolore e di male cui fu necessario opporre una reazione mischiata di sangue, strazio e solitudine morale che avrebbe potuto oscurare ancor più la ragione. Per tutto questo la V edizione della Deleta Beneventum vorrà ripercorrere nel tempo e nello spazio della memoria il cammino a ritroso di quel che ora siamo e che forse saremmo potuti essere, nel mantenere vivo il lutto di quella insensata violenza che fu la guerra, veleno mortale dell’ umanità che rinnega continuamente se stessa.
                                                                           Giuseppe Russo

lunedì 17 giugno 2013

conferenza giugno

Con il patrocinio del Convitto Nazionale “P.Giannone”,  e nella sua struttura sita in p.zza Roma, l’Archeoclub d’Italia per Benevento, nell’ambito delle attivita’ mensili, ha programmato per il giorno 28 giugno p.v., alle ore 18.30  una conferenza avente per tema:
STORIA E TOPONOMASTICA DI BENEVENTO
Relatore: dott. GIACOMO DE  ANTONELLIS
A seguire: COSIMO MINICOZZI  in Concerto

L'invito è rivolto ai Soci, ai simpatizzanti, ai curiosi, agli storici, alla cittadinanza 

La segreteria organizzativa



giovedì 13 giugno 2013

AVVISO


LA SEDE DI BENEVENTO DI ARCHEOCLUB D'ITALIA

E' SITA AL V.LE MELLUSI 

 PALAZZO DEL VOLONTARIATO

(EX CASERMA VV.F.).

OGNI GIOVEDI DALLE ORE 18.00 ALLE ORE 19.30

LA SEDE E' APERTA PER ACCOGLIERE CHIUNQUE

VOLESSE APPORTARE IL PROPRIO CONTRIBUTO

 DI   IDEE O PROPOSIZIONI INTERESSANTI CHE

ABBIANO  COME FINALITA' ASPETTI CULTURALI

RIGUARDANTI IN PARTICOLAR MODO LA CITTA'

DI BENEVENTO, LA SUA STORIA,

LA SUA MONUMENTALITA'

martedì 11 giugno 2013

deleta beneventum

  Fine estate dell’anno 1943.
Terrore, sgomento, distruzione, morte furono paradigma di una efferata crudeltà che si tradusse in uno dei più grandi massacri della seconda guerra mondiale: gli oltre duemila morti tra la popolazione civile della città di Benevento.
Duemila vittime di un’assurda guerra; una catastrofe che rimane ancora oggi negli occhi dei pochi sopravvissuti.
Ed in questo senso, visto che il ricordo si va sempre più affievolendo è  in fase di organizzazione la V° Edizione della “DELETA BENEVENTUM” ovvero  “Le giornate del ricordo” per far conoscere alle nuove generazioni una pagina importante ed indistruttibile di storia perché ne siano degni custodi; una pagina della storia di Benevento ma, nondimeno, della storia d’Italia.
La locale Sede di Archeoclub d’Italia sarà grata a tutti coloro che vorranno inviare documenti, foto inedite, ricordi storici o partecipare di persona ai dibattiti ed interviste che prevedono, nella consolidata manifestazione settembrina, una proposizione articolata in maniera tale da far rivivere in maniera dinamica e multimediale le emozioni della tragedia.
Certamente le Istituzioni locali, non mancheranno di appoggiare l’iniziativa e di collaborare con Archeoclub per reiterarne il successo.
 Tutti i mezzi  di informazione, le Televisioni, la Stampa che hanno dato sempre ampio spazio a questo evento, riportandolo anche sulle pagine nazionali, abbiano anche quest’anno a cuore, nell’interesse della città di Benevento, un ricordo che non deve cadere nell’oblio.

                                                                                                    Il presidente
                                                                                        Cav. Prof. Michele Benvenuto


Medaglia inviata dal Capo dello Stato in occasione della I° Edizione della DELETA BENEVNETUM





DELETA BENEVENTUM

Visita culturale Paestum e Velia



VISITA CULTURALE A PAESTUM E VELIA

   
 Domenica 09  giugno                  


ore 7.30
partenza da P.zza Risorgimento;
ore 9.30
arrrivo a Paestum e visita all’area archeologica
ore 11.30
partenza per Casalvelino Marina
ore 12.00
arrivo alla struttura COPACABANA  di Casalvelino Marina
ore 13.00
pranzo – Menù a base di pesce
ore 16.00
visita all’area archeologiva di Velia
ore 18.00
partenza per: (probabile sosta per visitare a Pioppi Il Museo del Mare) – Acciaroli - Costa cilentana – Acropoli – Battipaglia - Benevento
ore 21.00      -  arrivo a Benevento



La Segreteria organizzativa

Riferimenti: prof. Michele Benvenuto
335.5215964 – 366.5686041






Poseidonia venne fondata verso il 600 a.C. per opera dei Sibariti, i quali, come ci informa Stra­bone, per prima cosa eressero una rocca fortifi­cata sul mare, forse sul promontorio di Agropo­li, a sud della pianura pestana, dove sono stati rinvenuti significativi resti di un tempio arcaico, probabilmente intitolato a Poseidon, la divinità eponima della nuova città. Altri luoghi di culto dovet­tero sorgere a protezione dei confini della nuova fondazio­ne: di essi, il più importante, per la monumentalità dei re­sti e per la valenza religiosa, fu il santuario di Hera sulla riva sinistra del fiume Sele. Al momento stesso della fondazione i coloni si preoccuparono di individuare l’area destinata alle attività agricole e alle sepolture e quella della futura città, quest’ultima a sua volta divisa in grandi zone funzionali, riservate rispettivamente alle attività religiose, a quelle politiche e a quelle private. Se dei grandi templi del santuario settentrionale (il cd. tempio di Cerere) e del santuario meridio­nale (la Basilica e il cd. Tempio di Nettuno) non si era mai perduta completamente la memo­ria, pur se affidata fino alla metà del Settecento esclusivamente all'erudizione locale, il resto del­la città, salvo qualche testimonianza isolata, do­vette attendere gli scavi dei moderni, soprattutto quelli compiuti nel ventesimo secolo. Le ricerche degli archeologi, fra i quali vanno ricordati almeno Vittorio Spinazzola, Amedeo Maiuri, Pellegrino Claudio Sestieri, Mario Na­poli ed Emanuele Greco, hanno permesso di riportare alla luce strade,piazze, edifici sacri e edifici pubblici, case della città antica e insieme di ricostruire la storia di uno dei più importan­ti siti della Magna Grecia, che a due secoli dalla fondazione vide l'avvento dei Lucani e più tardi conobbe il dominio di Roma, dopo il quale vi furono solo ab­bandono, malaria e povertà.
La «riscoperta» della città avvenne alla metà del 1700 e la fama di Paestum e dei suoi mirabili templi si diffuse fra gli intellettuali di tutta Eu­ropa, promuovendo l'intramontato mito dell'ar­chitettura greca ed eleggendo il dorico pestano a simbolo della forza e del rigore dell'antico. Oggi chi visita l'area archeologica si trova di fronte a una miriade di monumenti e di testi­monianze di epoche diverse, da quella greca a quella romana, e deve compiere il difficile, ma fascinoso e suggestivo sforzo, di ricomporre i singoli frammenti attraverso il lungo cammino della storia. Scoprirà allora che assai poco si è conservato delle prime fasi di vita della città: le ceramiche greche dall'area dell'abitato e delle tombe (in esposizione al Museo) e i resti di un tempietto arcaico con grondaie a teste leonine, numerate con le lettere dell'alfabeto acheo (anch'esse in esposizione al Museo), rinvenuti a sud del cd. tempio di Cerere, nell'area del santuario setten­trionale. Assai più ricca è la documentazione contem­poranea restituita dal santuario di Hera al Sele, fra cui spicca l'imponente complesso di metope scolpite con episodi del mito di Eracle e del ci­clo troiano, che rappresentano a buon diritto il cuore della sezione greco lucana del Museo di Paestum. Al decenni finali del VI secolo a.C. appartengo­no le opere di definizione dell'impianto urbano, con la creazione degli isolati e dei tracciati viari e la realizzazione dei grandi spazi pubblici e delle monumentali aree sacre: fu allora che venne ri­tagliata l'area dell'agorà e edificato il sacello eroi­co del fondatore, simbolo della coscienza civica e politica della comunità. Di esso il rinnovato percorso museale espone lo straordinario corre­do, costituito da otto splendidi vasi di bronzo, un'anfora attica a figure nere con rappresenta­zione dell'apoteosi di Eracle e cinque lunghi spiedi di ferro, originariamente deposti su una tavola di pietra, a memoria degli aspetti rituali e sacrali della cerimonia arcaica del banchetto. All'incirca contemporanei sono i primi templi di pietra: la cd. Basilica (in realtà un tempio di Hera) nel santuario meridionale, significativa­mente intitolato alla dea madre degli Achei, la stessa del santuario del Sele, e il più recente tempio di Cerere (in verità di Athena) nel santuario settentrionale. Al V secolo a.C. appartengono invece l'ekklesia­sterion, l'edificio dell'agorà destinato, qui come nella Grecia propria, alle assemblee politiche, e il cd. Tempio di Nettuno del santuario meri­dionale, quasi certamente dedicato a Zeus o ad Apollo, capolavoro dell'architettura greca dello "stile severo". Da quest'area proviene la bella sta­tua fittile di Zeus in trono, esposta nei Museo e datata intorno al 530-520 a.C. Uno dei monumenti più famosi della Poseido­nia di età classica resta la tomba del Tuffatore,del 480-470 a.C., che ha restituito le celebri pitture con scene di simposio e con la raffigura­zione, sulla lastra di copertura della cassa, di un giovane nudo che si lancia nell'aria superando una costruzione in blocchi in direzione di uno specchio d'acqua sottostante. Alla fine del V secolo a.C. i Poseidoniati vengo­no sconfitti dai Lucani, una popolazione italica appartenente a quella stirpe sannitica che era oramai dominante in tutta la Campania, a Ca­pua e a Cuma. I segni più vistosi di questa fase rimangono in alcune parti della poderosa cinta muraria, con porte e torri di difesa, rimaneggiata poi dai coloni romani, e nelle decine di tombe dipinte esposte al Museo, che costituiscono il più cospicuo corpus di pittura funeraria che il mondo antico ci ha lasciato. Il carattere ricor­rente delle scene figurate (il ritorno del guerrie­ro, i giochi e il cerimoniale funebre, le scene di caccia e di duello, le attività della sfera domestica femminile), insieme all'analisi degli oggetti del corredo di accompagno, ha consentito di resti­tuire un quadro degli usi e delle credenze fune­rarie della comunità. Anticipatrici di mode e tendenze che saranno proprie della cultura figurativa di epoca romana sono infine le tombe a camera di Spinazzo, che, sullo scorcio del secolo e alla vigilia della nuova colonia, esibiscono scene di commiato e cortei funebri con veri e propri ritratti realistici.
La statua bronzea del Marsia apre la sezione romana del Museo: a ragione essa è stata definita un'opera simbolo della raggiunta libertà daparte dei coloni, così come ci insegnano gli autori antichi e la statua gemella d Foro di Roma.
I nuovi occupanti non modificarono nella sostanza il tessuto urbanistico della fase greco-lucana: restaura­rono i vetusti templi di pietra e mantennero la divisione per stri­gas degli isolati. Assai più incisivo fu però il loro in­tervento nel cuore della città politica, dove provvidero a cancellare la me­moria del sacello eroico e dell'ek­klesiasterion, e a realizzare il Foro, con i nuovi tipi edilizi del Comizio, della Basilica e del Macellum. Se le iscrizioni e le stipi votive restitui­scono un'idea delle rinnovate forme di religiosità pubblica, le abitazioni private, con i loro ricchi apparati decorativi (mosaici e marmi), testi­moniano l'avvento delle nuove mode di ispirazione ellenistica.
Per l'età imperiale, particolarmente ricca è la documentazione epigrafica.

Da: POSEIDONIA –Soprintendenza per i Beni