domenica 26 ottobre 2014

L’antica SAEPINS o Sepino Sannita sorgeva in località TERRAVECCHIA a quota 953 ed era una roccaforte sannita sorta con lo scopo di controllare nell’area pianeggiante alle falde del Gruppo Montuoso del Matese i traffici ed i passaggi tra l’Apulia, la Campania ed il Sannio Pentro.
Si sviluppava su di una lunghezza di circa 1500 m con una doppia cortina muraria una esterna più bassa e una distante tre metri più alta, tra le quali era inserito un camminamento.
Le mura erano munite di tre porte: la "postierla del Matese, ad est; la "porta dell'Acropoli" da cui si usciva per l'approvvigionamento idrico; la "porta del tratturo", la più importante perchè conduceva nella vallata del Tammaro; infatti, sotto il suo dominio ricadeva il tratturo che dalla Piana del F. Tammaro conduceva ai pascoli dei monti del Matese.
Pur possedendo delle mura poligonali assai resistenti, nel 293 a.C., l’antica Saepins durante la terza guerra sannitica, venne  assediata ed espugnata dall’esercito romano.
La popolazione rimasta, ricostruisce un agglomerato a valle e sceglie il  punto di incontro di due assi stradali che diventano il decumano e il cardo massimi della città nuova Saepinum o Sepino Romana e di qui ALTILIA: il tratturo Pescasseroli-Candela e quello trasversale che scende dal Matese e prosegue verso le colline della piana del Tammaro.
La civitas, per volere di CLAUDIO TIBERIO  ed a DRUSUS GERMANICUS  s’insediò nel II secolo a.C. ed ebbe il massimo sviluppo in età augustea, con la costruzione del foro, alla basilica, dal macellumdelle terme.
Lo storico Simmaco Seniore descrive un terremoto disastroso che avrebbe investito il 21 luglio del 1369 tutto il Sannio distruggendo completamente la città di Benevento.
Molto probabilmente proprio a seguito di questo evento sismico la città romana di Sepino dovette subire danni tanto irreparabili da costringere gli abitanti ad abbandonarla e ricercare siti più sicuri per i nuovi insediamenti.  
Sepino era dotata di N. 4 porte    che  si  aprono      con le due arterie viarie principali: Porta Tammaro (lungo il lato nord-est della cinta muraria di fronte alla piana bagnata dal fiume Tammaro); Porta Boiano (nel tratto nord-ovest della cinta, in direzione di Boiano); Porta Benevento (sul lato sud-est della cinta muraria, in direzione di Benevento) e Porta Terravecchia (sul lato sud-ovest della cinta muraria, verso il Matese).
Nella escursione fatta nella mattinata di domenica 26 ottobre, in una splendida giornata di sole, i partecipanti che già avevano preso parte ad una conferenza in tema, hanno potuto ammirare le splendide strutture monumentarie della città romana disposte, a partire dalle porte d’ingresso, sia lungo il cardo massimo, che al decumanum maximum.
In particolare sono state oggetto di particolare interesse il complesso termale risalente al II secolo d.C. e costituito da una serie di ambienti con varie destinazioni; le botteghe di varia ampiezza disposte in serie su di un allineamento frontale lungo il decumano ed un intero quartiere di abitazioni private, di età augustea.
Particolare interesse è stato riservato all’EDIFICIO DI CULTO risalente al I secolo d.C. ed al MACELLUM che era  l’edificio destinato al mercato caratterizzato da ha un accesso rialzato rispetto al livello stradale, a cui è collegato da un passaggio pedonale.
Ci si è poi incantati innanzi alla maestosità della LA BASILICA dalla pianta rettangolare e costituita da venti colonne a fusto liscio, sormontate da capitelli ionici.
Grande fascino ha riscosso il teatro, risalente alla prima metà del secolo I d.C. e di cui  si conservano i primi due settori delle gradinate ma soprattutto l’accesso ad esso attraverso i due tetrapili posti all’estremità della cavea.

Tutto sommato, una bellissima giornata dalla cultura affascinante per la Sede di Benevento di ARCHEOCLUB D’ITALIA         .