martedì 28 ottobre 2014
domenica 26 ottobre 2014
L’antica SAEPINS o
Sepino Sannita sorgeva in località TERRAVECCHIA a quota 953 ed era una
roccaforte sannita sorta con lo scopo di controllare nell’area pianeggiante
alle falde del Gruppo Montuoso del Matese i traffici ed i passaggi tra
l’Apulia, la Campania ed il Sannio Pentro.
Si sviluppava su di una
lunghezza di circa 1500 m con una doppia cortina muraria una esterna più bassa
e una distante tre metri più alta, tra le quali era inserito un camminamento.
Le mura erano munite di tre porte: la
"postierla del Matese, ad est; la "porta dell'Acropoli" da cui
si usciva per l'approvvigionamento idrico; la "porta del tratturo",
la più importante perchè conduceva nella vallata del Tammaro; infatti, sotto il suo dominio ricadeva il
tratturo che dalla Piana del F. Tammaro conduceva ai pascoli dei monti del
Matese.
Pur possedendo delle mura
poligonali assai resistenti, nel 293 a.C., l’antica Saepins durante la terza
guerra sannitica, venne assediata ed
espugnata dall’esercito romano.
La popolazione
rimasta, ricostruisce un agglomerato a valle e sceglie il punto di incontro di due assi stradali che
diventano il decumano e il cardo massimi della città nuova Saepinum o Sepino
Romana e di qui ALTILIA: il tratturo Pescasseroli-Candela e quello trasversale
che scende dal Matese e prosegue verso le colline della piana del Tammaro.
La civitas, per
volere di CLAUDIO TIBERIO ed a DRUSUS
GERMANICUS s’insediò nel II secolo a.C.
ed ebbe il massimo sviluppo in età augustea, con la costruzione del foro, alla
basilica, dal macellum, delle terme.
Lo storico Simmaco
Seniore descrive un terremoto disastroso che avrebbe investito il 21 luglio del
1369 tutto il Sannio distruggendo completamente la città di Benevento.
Molto probabilmente
proprio a seguito di questo evento sismico la città romana di Sepino dovette
subire danni tanto irreparabili da costringere gli abitanti ad abbandonarla e
ricercare siti più sicuri per i nuovi insediamenti.
Sepino era dotata di N. 4 porte che
si aprono
con le due
arterie viarie principali: Porta Tammaro (lungo il lato nord-est della cinta
muraria di fronte alla piana bagnata dal fiume Tammaro); Porta Boiano (nel
tratto nord-ovest della cinta, in direzione di Boiano); Porta Benevento (sul
lato sud-est della cinta muraria, in direzione di Benevento) e Porta
Terravecchia (sul lato sud-ovest della cinta muraria, verso il Matese).
Nella escursione
fatta nella mattinata di domenica 26 ottobre, in una splendida giornata di
sole, i partecipanti che già avevano preso parte ad una conferenza in tema,
hanno potuto ammirare le splendide strutture monumentarie della città romana
disposte, a partire dalle porte d’ingresso, sia lungo il cardo massimo, che al
decumanum maximum.
In particolare sono
state oggetto di particolare interesse il complesso termale risalente
al II secolo d.C. e costituito da una serie di ambienti con varie destinazioni;
le botteghe di varia ampiezza disposte in serie su di un allineamento frontale
lungo il decumano ed un intero quartiere di abitazioni private, di età
augustea.
Particolare
interesse è stato riservato all’EDIFICIO DI CULTO risalente al I secolo
d.C. ed al MACELLUM che era l’edificio destinato al mercato
caratterizzato da ha un accesso rialzato rispetto al livello stradale, a cui è
collegato da un passaggio pedonale.
Ci si è poi
incantati innanzi alla maestosità della LA BASILICA dalla pianta rettangolare e
costituita da venti colonne a fusto liscio, sormontate da capitelli ionici.
Grande fascino
ha riscosso il teatro, risalente alla prima metà del secolo I d.C. e di cui si conservano i primi due settori delle
gradinate ma soprattutto l’accesso ad esso attraverso i due tetrapili posti
all’estremità della cavea.
Tutto sommato,
una bellissima giornata dalla cultura affascinante per la Sede di Benevento di
ARCHEOCLUB D’ITALIA .
domenica 19 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
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